Bisogna aggiungere una statua femminile in Prato della Valle? O addirittura un terzo cerchio di statue? Prato della Valle è “maschio”? Di fronte a queste domande gli artisti padovani Federica Tavian Ferrighi e Antonio Irre hanno trovato la loro risposta: ad una gara tra maschi e femmine preferiscono contrapporre una performance giocosa, che unisce il maschile e femminile in una contaminazione di colori, in una tensione all’attrazione, verso una ideale collaborazione.
La prima tappa del progetto si è tenuta all’alba di una giornata di primavera del 2022 al centro di Prato della Valle (Padova), con una azione scenica in cui in due performer hanno ridisegnato lo spazio della piazza, tramite l’utilizzo del proprio corpo e di alcuni fumogeni colorati. L’azione è stata ripresa e montata in un’opera di VideoArte a disposizione della città.
Antonio Irre is an artist, performer and cultural designer, specializing in site- and audience- specific practices. https://antonioirre.com
Dettagli dell'opera
The site specific performance
Materiale
Video
SECONDA AZIONE: TRAILER DELL’EVENTO
Il progetto è passato alla seconda fase, in cui gli artisti hanno lanciano una call per artisti e performers: KORE | Confessione ad un monumento, un’invasione artistica e colorata, in cui ci sia la possibilità di incontrarsi, fermarsi e guardarsi finalmente occhi negli occhi. Questa la call per artisti e performer. L’evento pubblico si è tenuto il 22 Aprile alle 19.00 al centro di Prato della Valle, dove 10 artisti hanno creato nuove opere d’arte performative, dialogando con il monumento pubblico, “confessandosi” alle statue dei personaggi storici presenti, in un lavoro tra ri-conoscimento del monumento e portare in pubblico il proprio vissuto privato. Un evento capace di coinvolgere tutta la piazza, come si vede da questo trailer:
“Il rosso ed il blu simboleggiano maschile e femminile nel linguaggio alchemico – spiega Antonio Irre – ho ideato questa performance per augurare alla società che la parità di genere sia un’attrazione inarrestabile tra opposti, capaci di disegnare nuove architetture e modificare lo spazio civico grazie al loro movimento.”
“La libertà di genere è parità – rilancia Federica Tavian Ferrighi – quando Antonio mi ha proposto un’azione in Prato della Valle, ho pensato che l’architettura stessa del luogo aveva già dato forma a questo concetto. Prato della Valle ha la forma di un ventre, ovale perfetto, di un occhio rivolto verso il cielo, verso l’infinito rigenerarsi del tempo e dello spazio attraverso un centro, la KORE, la pupilla, ricettore e generatore dello sguardo sul mondo, sulla piazza, sul monumento. KORE, quel nero sospeso attraverso il quale tutti osserviamo, siamo e ci identifichiamo. Negli occhi altrui l’identificazione dell’essere. Il grande occhio di Padova.”
Si ringrazia Pier Paolo Zoli per le riprese aeree, Maddalena Quaggia per il montaggio video del primo video, ENAC e il Comune di Padova.
Si ringrazia Nicola Bertato per le riprese aeree, Eugenio Cappello per il montaggio video del secondo video, ENAC, il Comune di Padova, e Bio Calòs s.r.l. per il supporto.