[:it]PERCORSO ED EVENTO ARTISTICO SVILUPPATO ALL’ORTO BOTANICO DI PADOVA, SITO U.N.E.S.C.O.
RAPTUS PROSERPINAE – LA FUGA
Vernissage 01.07.2012 | Finissage 07.10.2012
Raptus Proserpinae è un progetto che si è sviluppato in quattro tappe: Vernissage 01.07.2012, Finissage 30.09.2012, La Fuga Vernissage 30.09.2012, Finissage 07.10.2012 e che appartiene a quella parte dell’arte contemporanea rivolta all’ambito sociale, territoriale ed ambientale, alla riflessione, impegno, azione, comunicazione di ideali, proposte nuove ed educative.
Traendo ispirazione dall’antico mito, si narra che Kore, rapita dal Dio degli Inferi e fatta sua sposa, diviene Persefone, regina degli inferi. In base al suo ritorno sulla terra di sei mesi in sei mesi, concordato con Plutone per volontà della Madre Cerere, si menifesterà per sempre il ciclo delle stagioni.
Ma una nuova stagione si sta facendo avanti, quella della distruzione del paesaggio. Il rapimento di Proserpina è l’incipit di un percorso che vede una trasformazione naturalistica e paesaggistica in un continuo degradare. Il mito di Proserpina all’Orto Botanico, è interpretato nei quattro momenti del ciclo delle stagioni, dal rapimento che rappresenta l’autunno e l’inverno, attraverso il ricamo del lago del Pergusa, luogo citato nel famoso Mito, dalle parole ricamate che lo accompagnano intrecciate a parole tratte da interviste fatte ad amministratori del luogo in campo paesaggistico, culturale ed ecologico, alla modellazione in argilla di elementi naturali, quali figure antropomorfe che appaiono dalle cortecce degli alberi, dalle radici, alla rinascita ovvero la primavera e l’estate che sbocciano direttamente dagli alberi e dalle fontane sotto forma di sculture modellate in argilla, disegni in strutture elettrosaldate che reinterpretano i chicchi di melograno che Proserpina non ha mangiato e che quindi sono speranza di vita nuova.
Il lavoro è site specific, disegnato e pensato proprio per quel luogo. Il territorio ed i luoghi divengono trama di una tela contemporanea, i ricami, come quello che FTF fa della mappa cinquecentesca dell’Ortus Cintus di Padova, sono mappe di percorsi fisici e mentali di una storia che inizia dal luogo del rapimento, ovvero il Lago di Pergusa, il cuore della Magna Grecia per intrecciarsi e modellarsi tra le mani di Elena Candeo nello scrigno di bellezze naturali dell’Orto Botanico di Padova dedicato alla ciclicità delle stagioni. La modellazione di figure effimere, la struttura elettrosaldata che si fa segno ed il ricamo su tarlatana trasparente di mappe e parole, evidenziano la pregnanza e la poesia di ciò che identifica un luogo. Un luogo geopoetico.
Hanno collaborato i musicisti: il maestro Sergio Balestracci, Carolina Manfredi, Elisabetta Zicchina, Alice Gambera, Kodiana Lushka, che hanno interpretato con brani classici, variazioni sul mito.
LA FUGA 30.09.2012 | 07.10.2012
Finissage dell’esposizione Raptus Proserpinae e vernissage di inizio del percorso itinerante per la Città
Nella piattaforma ideale, oltre al tempo e allo spazio, dell’Orto Botanico, scrigno di bellezza contesa tra storia e meraviglie naturali, la natura ha rivelato ed hanno avuto riverbero racconti antichi e vivi, attraverso i ricami di mappe e parole di Federica Tavian Ferrighi, corpi segreti, grazie alle modellazioni di elementi naturali di Elena Candeo, il palpito vitale, amplificato da Giulio Escalona e Paolo Calzavara, i respiri sensuali, svelati da Manuel Cecchinato. Il tutto è stato un invito ad un costante attraversamento del ponte ideale tra se stessi e il paesaggio naturale: la bellezza.
Il 30 settembre è stata anche la data della premiazione del concorso fotografico, declinazione del progetto, sul tema “Lo scempio nella natura”, indetto da FTF ed Elena Candeo sponsorizzato e curato da RCE foto. Il 30 settembre è anche stato l’ inizio di un percorso di immagini e suoni attraverso i luoghi di antica bellezza della città di Padova.
Nelle sere dal 1 al 5 ottobre, cinque porte diverse della cinta muraria di Padova sono diventate schermi architettonici su cui si è proiettata la fuga geopoetica di una creatura, traboccata dalla corteccia di un albero dell’Orto Botanico per esplorare la cinta muraria cittadina e i suoi spazi verdi. Il suo passaggio è stato ricamato e proiettato sulle antiche porte, passo dopo passo, punto dopo punto, disegnando la mappa della città. Un percorso fatto di musica e immagini video per evidenziare la bellezza urbana allo sguardo dei cittadini. Le installazioni sono state curate da Elena Candeo e Federica Tavian Ferrighi.
EVENTO FINALE
Bastione Alicorno | 7.10.2012
Sulla traccia che durante l’estate ha ridisegnato le mura di cinta dell’Orto Botanico e della città di Padova, attraverso le armonie e gli scempi del patrimonio naturalistico, il percorso giunge a conclusione nel ventre atemporale del Bastione Alicorno, divenuto luogo di incontro e dibattito di relatori che si occupano di verde, geografia, ecologia, cultura, arte, archeologia, paesaggio, agricoltura, della tutela del patrimonio naturalistico e culturale del territorio padovano, nazionale ed internazionale e che si sono confrontati in un dibattito pubblico sul tema:
“RAPTUS PROSERPINAE” che cosa è stato rapito al paesaggio Padovano, Italiano, Mondiale? l’esempio di Cerere, nel famoso mito del Rapimento di Proserpina, è radicale ed efficace al fine di raggiungere un compromesso equo.
Quali sono oggi le azioni davvero efficaci? qual è l’azione educativa, imprenditoriale, culturale, gastronomica, energetica, politica, artistica che riesce ad entusiasmare il pensiero collettivo e lo faccia sentir parte di un divenire ispirato dalla bellezza che divampi trasversalmente tra tutti i settori? Se il compromesso che Cerere ha raggiunto ha portato con l’inverno ad una stagione non fiorita ma necessaria per il riposo dei terreni e la rigenerazione degli stessi, ed a sfruttare le capacità di organizzazione dell’uomo affinchè quel periodo potesse essere gestito fruttuosamente, come possiamo ridisegnare oggi mappe mentali e fisiche che non siano un ricalcare o un rinchiudere aree o un dare in pasto territori mascherati da progetti innovativi mentre l’inverno dei fatti della realtà, evidenzia il contrario?
sono intervenuti sui seguenti ambiti i relatori:
PAESAGGIO E GEOGRAFIA DI UN TERRITORIO
Dott.Giorgio Andrian, esperto siti UNESCO
PAESAGGIO URBANO Dott.Roberto Masier Presidente AIEU e dott.Gabriele Righetto (associazione Italiana Ecologisti Umani)
VERDE CITTADINAO, EDUCAZIONE AL VERDE ED AL PAESAGGIO Assessore al verde del Comune di Padova Dott. Andrea Micalizzi
ETICA ED APPROCIO NEI CONFRONTI DEL PAESAGGIO dott. Carlo Camarotto, agronomo e forestale
ARCHEOLOGIA DI UN PAESAGGIO Dott. Kilan Cuerda, ricercatore presso le Università di Padova e Valencia.
ACQUA PUBBLICA Giulia Gabrielli, progetto sociale/artistico/educativo/culturale sulla mappatura e valorizzazione delle risorse idriche pubbliche per il fruitore della città.
A seguito della conferenza installazioni audiovisive hanno interpretato i temi trattati, compiendo il primo passo verso la fruizione della bellezza ritrovata.
Installazioni a cura di: FTF, Elena Candeo
Il percorso sonoro di Manuel Cecchinato è nato dalla registrazione della voce delle fontane dell’Orto Botanico, come il canto della terra che sgorgando da profondità ancestrali attraversa corde vocali di condotti idrici prodotti dall’uomo. Il suono naturale manipolato e ricomposto, restituisce a chi ascolta una costellazione di risonanze che sintetizzano l’armonia ideale tra la natura e l’operato umano.
Giulio Escalona e Paolo Calzavara hanno proposto il loro lavoro, quello di due artigiani del suono, che accompagna l’ascoltatore nell’esplorare i dettagli sonori che l’orto botanico offre.
Suoni cupi e taglienti, ispirati alle atmosfere invernali, hanno lasciato contemplare, con il loro naturale svolgersi, il cambiamento verso forme sonore dilatate ed avvolgenti che ne segnano una trasformazione e non una conclusione.
Elisabetta Zicchina, Alice Gambera, Kodiana Lushka, musiciste professioniste che hanno interpretato il tema selezionando brani classici e impostando variazioni sul mito. Valentina De Lello e Giulia Valeri hanno danzato e interpretato la rinascita della natura da una proiezione Occhio di Kore ad una Ramificazione pittorica sul luogo.
Hanno collaborato le Associazioni che operano sul territorio:
Artemisia: associazione culturale che si occupa della divulgazione delle discipline artistiche nella città di Padova.
Let’s: Associazione culturale che si occupa di diffondere l’educazione musicale tra i bambini ed i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Sign on Art: Associazione culturale, eventi d’arte.
[:en]PATH AND ARTISTIC EVENT DEVELOPED AT THE BOTANICAL GARDEN IN PADUA, SITO U.N.E.S.C.O.
Raptus 2012 – installation
The rapt of Proserpina is the incipit of a path witnessing the progressive decay of an environmental transformative process. The myth of Proserpina’s set in the Botanical Garden is staged in the four steps of the cycle of seasons.
Which are nowadays the actions with a real impact? What is the educational, entrepreneurial, cultural, gastronomic, politic, artistic sparkle able to enthusiasm collective thinking making it a part of a on-going trans-sectorial process inspired by beauty?
If the deal made by Cerere forced us, through the emergence of sleeping but necessary winter season, to develop organizational skill allowing us to bypass such fruitless period, in the same way how can we today redesign mental and physical maps for them to be something else than mere enclosures?
Following contributors have given their support to the projects:
Giorgio Andrian, UNESCO consultant
Roberto Masier, AIEU President
Gabriele Righetto, AIEU
Andrea Micalizzi, Padova City Council
Carlo Camarotto, agronomist
Kilan Cuerda, PhD University of Venice & Valencia
Giulia Gabrielli, artist
Following contributors have given their support to the projects:
Giorgio Andrian, UNESCO consultant
Roberto Masier, AIEU President
Gabriele Righetto, AIEU
Andrea Micalizzi, Padova City Council
Carlo Camarotto, agronomist
Kilan Cuerda, PhD University of Venice & Valencia
Giulia Gabrielli, artist
Installation by FTF, Elena Candeo
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